La campagna ,
quanti al giorno d'oggi decidono di fare questo cambiamento e trasferirsi fuori dalle grandi città per vivere in mezzo alla natura, senza il frastuono e i rumori continui del traffico cittadino e non solo. Sicuramente sarebbe una vita più faticosa , ma tutto di guadagnato per la nostra salute.
quanti al giorno d'oggi decidono di fare questo cambiamento e trasferirsi fuori dalle grandi città per vivere in mezzo alla natura, senza il frastuono e i rumori continui del traffico cittadino e non solo. Sicuramente sarebbe una vita più faticosa , ma tutto di guadagnato per la nostra salute.
Qualcosa
ne so, l'ho visto nelle mani e nei volti dei miei nonni e dei loro paesani.
Ricordo la cantina d'estate piena stracolma di pomodori San Marzano, quelli allungati , ammassati dentro dei vasconi enormi neri,credo siano stati quelli usati per la vendemmia, per raccogliere l'uva. Mia nonna con mamma e tutta la famiglia insieme , li sbollentava in grandi pentolini poi li passava nella macchina a manovella per eliminare buccia e semi.
Da piccola passavo tre mesi l'anno con le mie cugine nella "farm"
dei nonni materni, la chiamo così perché era come una fattoria avevano
molti animali oltre agli orti la vigna ed un bel campo di ulivi.
Erano contadini e vivevano di quello.
Quando andavamo giù da loro si trovava ogni ben di Dio e non c'era bisogno di andare a fare la spesa perché loro nel corso dell'anno avevano faticato su quella terra per ricavare e far trovare anche a noi di tutto, dalla frutta alle verdure, del buon vino, per non parlare delle uova fresche e quant'altro..
Al massimo si doveva ricorrere all'acquisto di qualche nostro capriccio , perché noi piccola gente di città "abituata male, invece di una buona fetta di panzanella o di pane con marmellata preparata dalla nonna,preferivamo la nutella !
Erano contadini e vivevano di quello.
Quando andavamo giù da loro si trovava ogni ben di Dio e non c'era bisogno di andare a fare la spesa perché loro nel corso dell'anno avevano faticato su quella terra per ricavare e far trovare anche a noi di tutto, dalla frutta alle verdure, del buon vino, per non parlare delle uova fresche e quant'altro..
Al massimo si doveva ricorrere all'acquisto di qualche nostro capriccio , perché noi piccola gente di città "abituata male, invece di una buona fetta di panzanella o di pane con marmellata preparata dalla nonna,preferivamo la nutella !
Ricordo la cantina d'estate piena stracolma di pomodori San Marzano, quelli allungati , ammassati dentro dei vasconi enormi neri,credo siano stati quelli usati per la vendemmia, per raccogliere l'uva. Mia nonna con mamma e tutta la famiglia insieme , li sbollentava in grandi pentolini poi li passava nella macchina a manovella per eliminare buccia e semi.
Era un
andare e venire di bottiglie e barattoli di vetro che erano state
preparati e scaldati all'uopo per evitare che scoppiassero.
Poi
c'era la fase finale della stretta del coperchio sui barattoli e la chiusura
ermetica dei tappi delle bottiglie anche quella molto delicata.
Era una sfida
per la contrada a chi faceva più bottiglie di conserve!
Anzi a dire il vero era una sfida a chi faceva di più di tutto.. dalle salsicce, ai pomodori , al vino, le conserve..
Anzi a dire il vero era una sfida a chi faceva di più di tutto.. dalle salsicce, ai pomodori , al vino, le conserve..

non come noi che siamo costretti a comperare tutto!
Ed è sempre vivo il ricordo dei peperoncini di mio nonno che sulla tavola non mancavano mai , io che scendevo a prenderli e puntualmente mi sbagliavo, portavo su quello che non piccava.. povero nonno che pazienza e così riscendevo per cogliere quello giusto e quando non andavo io , scendevano mia madre o nonna.
Sempre di mio nonno ricordo che la mattina quando dopo aver fatto colazione uscivo sulla loggia (dicesi la grande balconata con seduta in pietra che precede l'entrata di casa dei miei nonni) lui era già di ritorno assieme con la "coppola" in testa , la zappetta sulla spalla e l'immancabile compagna fidata Lilla un cagnolino, un barboncino credo, col pelo a macchie bianco e arancio, lo seguiva dappertutto, e parlo delle 8 di mattino massimo 8.30, lui già aveva faticato giù per la vigna o per l'orto.. e una volta arrivato non saliva a casa ma continuava a svolgere altre mansioni in cantina o nelle stalle.
Allora ogni casa era una piccola
fattoria e anche da noi non mancavano oltre alle verdure , le uova fresche , infatti ricordo che un
giorno sì uno no mamma mi preparava l'uovo sbattuto con lo zucchero e un
cucchiaino di caffè e io ci intingevo le fette biscottate, mmmhh che buono,
quanti ricordi..
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Grazie di essere passati, è gradito un commento se siete come me sognatrici romantiche ..